Ci siamo mai chiesti quanti amori o quante delusioni nascono e muoiono in internet? Che in chat, o mentre si è on-line, ci si possa imbattere ed essere “centrati” dalla freccia di Cupido non sembra sia tanto raro, ad ascoltare Marco Cavallaro in “Cheek to cheek”. Sì, vero, il titolo di questo spettacolo prende un po’ in prestito quello di un motivo musicale reso famoso con l’atmosfera d’altri tempi. Ma in questo monologo, un pizzico di romanticismo è per raccontare soprattutto i sentimenti nell’era del web, che negli ultimi anni sembrano volersi guadagnare uno spazio sempre più vasto, sia in siti d’incontri in cerca di un amore, che in altri. Cavallaro (l’autore dello spettacolo “Pericolo di Coppia”, rappresentato nella scorsa stagione di Spazio Teatro, che quest’anno ritorna nell’ambito del calendario allestito per “Entrate d’Emergenza”) ipotizza e racconta cosa può succedere quando due persone flirtano a distanza. Da un’icona memorizzata sul monitor del computer dopo uno scambio di foto, a immaginare l’incontro tra due che si conoscono in internet passa poco. E le domande che di solito piombano in mente sono: “Piacerò?” o “Cosa penserà di me chi sta dall’altra parte?”. Da qui l’idea dell’autore-interprete dello spettacolo di inscenare una commedia brillante, leggera, spassosa e notevolmente condita da humor. Come accade realmente nella vita, gli interrogativi si annidano quando si avvicina il nuovo amore, specie se si tratta di un amore snervante. Una piece per cuori labili e forti che non rimangono insensibili all’adrenalina che sale e scende al ritmo di quei sentimenti che si provano su internet. E se l’amore non ha età, il testo dello spettacolo di Cavallaro fa risuonare parole ed emozioni che sanno essere profondamente vere, come avviene nella realtà e in un incontro. E anche i sondaggi confermano che gli incontri nati per caso e quasi per gioco, navigando su internet, possono finire per convolare felicemente a nozze. Insomma, come dire, “al cuor non si comanda...", incluso nel web. La regia di “Cheek to cheek” è stata di Renato Sannio. Fausto Pedullà